Il cinema d'essai...mi piace assai
Per fortuna questo Natale ci ha portato anche qualche buona novella.Gli appassionati del cinema d'autore,ad esempio,possono finalmente gioire per un evento che finalmente ristabilisce la giustizia nell'ambito della settima arte.Sto ovviamente parlando dell'entrata,a pieno diritto,del film Natale a Beverly Hills nel ristretto circolo del cinema d'essai.Finalmente gli appassionati cinefili,proprio quelli che hanno idolatrato registi quali Kubrick e Welles,quelli che,in tempi di tv generalista, rimanevano svegli fino a notte fonda per rivedersi i film di Antonioni o di Truffaut,quelli che hanno penato per mettere insieme tutta la cinematografia di Lumet o di Tarantino,quelli che sono rabbrividiti coi maestri Hitchcock e Romero,beh,tutti potranno finalmente tirare fuori dai loro nascondigli,dove,novelli carbonari,li tenevano celati,i dvd coi capolavori natalizi di De Sica & Co., per restituirli agli scaffali più nobili dell'arte filmica.E' infatti di questi giorni la notizia che l'apposita commissione ha ritenuto meritevole l'instant classic di Neri Parenti della titolazione di film d'autore,cosa che tra l'altro ha sbloccato il congruo(quasi cospicuo,direbbe Totò),contributo statale di circa due milioni di euro.Natale a Beverly Hills è in effetti una pellicola che merita tale titolo, vuoi per il cast di solidi attori che vi "recitano",attori forgiati sulle dure assi del teatro classico(un nome su tutti,Michelle Hunziker),vuoi per la raffinata sceneggiatura,ricca di dialoghi sottili e di umorismo british,il tutto senza scadere mai nella volgarità(impresa peraltro rimarchevole visto che l'ossatura del film è costituita da turpiloqui gratuiti,allusioni sessuali a ogni piè sospinto e bonazze di turno con le tette al vento). Unica nota che viene a funestare la perfetta resa artistica della pellicola è forse l'inopinato forfait dell'attrice che,più di ogni altra,ricorda la giovane Meryl Streep,sto parlando ovviamente di Belèn Rodriguez.Quindi una gran bella notizia per la cultura italica,che cade tra l'altro in un periodo d'oro per l'arte,se pensiamo allo splendido rapporto che lega esponenti del governo come il Ministro Brunetta agli artisti più impegnati,che l'uomo politico ha definito solo pochi mesi fa,con la classe che lo contraddistingue,null'altro che dei fannulloni.O se pensiamo alla cultura che ci viene rovesciata addosso ogni volta che ci arrischiamo ad accendere il televisore,quasi fosse letame(ha senso parlare di agricultura?),dagli insigni protagonisti di questo o quel reality.E allora godiamoci questo ritorno all'età dell'oro della nostra arte e riflettiamo,amaramente,sul fatto che forse quanto accade ce lo meritiamo;infatti,se ci pensiamo bene,i personaggi maldestramente tratteggiati in questo genere di film da attori e registi che non sfiorano nemmeno la mediocrità, e basati sulla volgarità,sulla doppiezza,sui pregiudizi grossolani e sulle piccole prepotenze,lungi dal rappresentare la Cultura con la 'c' maiuscola,somigliano tristemente alla cultura della gran parte dei nostri connazionali.
Questo è il problema, per quanto orrendi, dipingono l'80% dell'Italia.
RispondiEliminaTristemente vero: rappresentazione come giustificazione!
RispondiEliminaPoveri GASMANN e DE SICA senior si rivolteranno nella tomba!
RispondiEliminaPer non parlare di Ugo Tognazzi!!
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RispondiEliminaNon dimenticate Marcello Mastroianni...
RispondiEliminaE' l'epoca dell'orrido in molte circostanze. L'arte in generale ne risente, vuoi per interesse, ma anche per incapacità di riconoscere il bello e ciò che infonde vera cultura.
Più che altro si citavano Gassmann,De Sica e Tognazzi perchè in questa "tavanata" vi recitano i figli(d'arte?).Ma,già che siamo in tema,un ricordo anche a Manfredi,uno dei più grandi!
RispondiEliminaAUGUSTO DE LUCA [GRAFFITI HUNTER] è morto. Purtroppo stamattina alle 8,30 il grande fotografo è venuto a mancare. rispetto
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