Escher e l'Abruzzo


Non tutti sanno che Maurits Cornelis Escher, forse il più famoso incisore della storia, nato in Olanda e vissuto a cavallo del XIX e del XX secolo, visse per circa un decennio in Italia. Infatti, nel 1923, il grande artista olandese, passato alla storia per le sue illusioni ottiche e per opere che, puramente per induzione, andavano a lambire temi complessi come la matematica e le teorie psicologiche sulla percezione della realtà, dopo aver vagabondato per l'Italia, decise di stabilirsi a Roma. Da qui prese l'abitudine, ogni primavere, di intraprendere dei viaggi piuttosto avventurosi negli allora selvaggi Appennini, alla ricerca di pace spirituale e ispirazione per nuove opere. Un particolare amore Escher arrivò a nutrirlo per l'Abruzzo, che visitò per ben tre volte tra il 1928 e il 1935; l'olandese progettò addirittura un intero libro di disegni ispirati alla regione, che non vide mai la luce, ma di cui ci rimangono ben ventotto bellissime incisioni che ritraggono paesi come Scanno, Sulmona, Goriano Sicoli, Pettorano sul Gizio e, in particolare, il minuscolo borgo di Castrovalva, verso il quale Escher nutriva una sorta di ossessione.
 














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