Avvistamenti : Father, Son, Holy Ghost-Girls (2011)


Difficilmente avrei creduto in questo periodo di poter apprezzare tanto un disco di rock così classico da permettersi di riunire sotto lo stesso tetto Beatles, Neil Young, qualche cadenza prog e sbuffi di psichedelia bucolica a-la Pink Floyd, e ancora ballatone lacrimevoli tipicamente sixties, assoli di chitarra lancinanti e tutto l'armamentario rock anni '70. E una certa raffinatezza indie-pop.
Eppure i Girls, creatura del biondo e dannatissimo Cristopher Owens, riescono col loro secondo lavoro ad assestare un colpo da KO dopo l'altro, mettendo in scena il travaglato privato del loro leader in una serie di pezzi degni di far parte del meglio di questo 2011. C'è Vomit, pezzo forte della raccolta, costruita su un arpeggio di elettrica che piano prende il volo verso il rock più classico, per poi atterrare su un finale gospel; il tutto passando per uno degli assoli di chitarra elettrica più acidi degli ultimi tempi. Just a song e Forgiveness sono pezzi più composti, con cambi di atmosfere e ritmo, mentre Die è una cavalcata rock che unisce un'andatura stile Muse e jam alla Neil Young con passaggi floydiani. My mà e Love like a river sono ballate anni '60, con la prima che cita apertamente la chitarra di George Harrison, ma che esibisce anche una vistosa somiglianza con The greatest di Cat Power.
In definitiva un gran bel disco vecchio stile, a tratti sopra le righe come la vita di Owens, che invoglia chi se lo fosse perso a recuperare anche l'esordio della band.

Commenti

Post più popolari