Weyes Blood - Titanic Rising (2019) Recensione


 

Fresco fresco di uscita Titanic Rising, il nuovo album di Weyes Blood. Il lavoro giunge a tre anni da quel Front Row Seat to Earth, accolto con entusiasmo dalla critica ma, soprattutto, titolare del riconoscimento in assoluto più prestigioso, disco dell’anno per ALR ART BLOG!


Tutto ciò vi fa capire come da queste parti il talento di Natalie Mering – questo il nome che si cela dietro il moniker Weyes Blood – sia estremamente apprezzato. La ragazza ha nel frattempo compiuto 30 anni, pare senza grossi cambiamenti, tanto che questo nuovo Titanic Rising riprende – e per fortuna – esattamente dove il disco del 2016 ci aveva lasciati. Suoni tra la west coast anni ’70 e un delicato pop-country, qualche tocco di elettronica e giri di piano tra Elton John e John Grant
Ma soprattutto quella voce, eterea quando sale e incredibilmente suggestiva quando si sofferma sui registri più bassi. Una voce importante, forse troppo per ambire al successo presso il grande pubblico ma che rende i suoi dischi lavori senza tempo che potremo apprezzare anche negli anni a venire. Come nel lavoro precedente il pezzo forte sono le favolose aperture melodiche che offrono improvvisi squarci a ritornelli che sembrano salire senza mai fermarsi, grazie anche alla pazzesca estensione vocale di Weyes Blood.



L’album, che segna il passaggio alla prestigiosa Subpop, parte subito alla grande con tre pezzi di forte impatto, A Lot’s Gonna Change e Andromeda che continuano il discorso di Front Row Seat to Earth e Everyday, più leggera e accompagnata da un bellissimo e macabro video. Something to Believe parte come una ballata acustica dalla melodia cristallina, per poi arricchirsi con un arrangiamento quasi country. La title track è in realtà un breve intermezzo strumentale che introduce alla straniante Movies, forse il pezzo più sperimentale del disco, seguito da Mirror Forever, anch’essa lenta e suggestiva. Ancora uno splendido sussulto prima di chiudere con una bellissima ballata, Picture Me Better, dove la voce di Natalie è davvero da brivido, di una pulizia e misura insuperabili.



In conclusione questo Titanic Rising è un lavoro che certo non scompiglia le carte dei dischi che lo hanno preceduto. Se siete di quelli che cercano la novità assoluta a ogni pie’ sospinto, potreste rimanere un po’ delusi. Io, fortunatamente non sono tra questi e mi godo un disco lungamente atteso, da ascoltare e riascoltare.

Voto: 8

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