Avvistamenti: Tame Impala - Lonerism(2012)
Il secondo disco è il più difficile è uno dei luoghi comuni più longevi nel mondo del pop ed ecco che la band di Kevin Parker, dopo l'esordio apprezzato pressocché all'unanimità di due anni fa, Innerspeaker, tenta di sottrarvisi dando alle stampe Lonerism, ulteriore pastiche di pop e psichedelia. Va detto che il lavoro funziona, anche se l'ambizione di Parker di avviare il pubblico più pop ai viaggi lisergici resterà delusa; Lonerism rimane ascolto troppo pesante e fuori portata per l'ascoltatore meno smaliziato. Chi è più addentro a robe di psych-rock, potrà divertirsi invece a scovare le disparate influenze del lavoro, Beatles e Todd Rundgren su tutti. A me è parso di cogliere soprattutto l'influenza dei primi, periodo Tommorrow Never Knows, per intenderci, specie in episodi quali l'apertura di Be Above It, nella bella Feels Like We Only Go Backwards, e nella ballata Sun's Coming Up, vera perla ultra lennoniana. Cos'è che non funziona perfettamente allora, in questo secondo lavoro dei Tame Impala? Secondo me il fatto che la psichedelia rimanga una patina, fatta di distorsioni, effetti vari, tastiere prog e voci filtrate, risate e voci di sottofondo(trucco già vecchio ai tempi di Dark Side), pezzi di prog blues(Elephant) indecisi tra riff rocciosi e Gioca Jouer, a voler mascherare uno scheletro pop, di onestissimo e avvolgente pop. Quindi onore a Kevin Parker, ma se cercate trip mentali e sperimentalismi d'avanguardia, rimarrete delusi.
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