Avvistamenti: Balthazar - Rats (2012)
Confesso che i Balthazar, qui alla seconda prova, non li avevo mai sentiti nominare e che rappresentano per il sottoscritto una delle più piacevoli scoperte di questo periodo. Siamo nell'ambito di un indie-pop dalle forti aperture orchestrali che vanno a innestarsi su trame perlopiù acustiche. Come inevitabile sono molti i riferimenti a cui il gruppo belga fa subito pensare; l'iniziale The Oldest Of Sisters, ma anche altri pezzi più avanti nel lavoro, rimanda ad una sorta di Arctic Monkeys depotenziati(il che non è detto che sia un male...), Sinking Ships, nel suo incedere ha qualcosa dei Velvet Underground, mentre alcune atmosfere sembrano citare band come gli Other Lives(Lion's Mouth). Molto suggestivo l'uso dei cori e azzeccato e mai invadente quello degli archi e dei fiati, come nella bella The Man Who Owns The Place, forse la vetta del disco. Altri pezzi forti la beckiana Do Not Claim Them Anymore e l'ottimo uno-due conclusivo con la scurissima Any Suggestions e la sghemba Sides che, introdotta da un'acustica piacevolmente scordata, chiude in modo originale uno dei dischi più godibili degli ultimi tempi.
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