Avvistamenti : A train bound for glory-Pete Molinari


Sono passati due anni dal promettente esordio di Pete Molinari,quel A virtual landslide di cui mi occupai a suo tempo e che mi piacque molto,per questo aspettavo con curiosità il secondo episodio della discografia del giovane Pete.Ebbene,dopo il folk che,al di là dello splendido singolo Sweet Louise,permeava il disco d'esordio,ecco che in questo nuovo lavoro Molinari,memore delle gesta del suo nume tutelare Bob Dylan,ci riserva anche lui una piccola svolta elettrica.Per carità,nulla a che vedere con quella quasi mitologica avvenuta in quel di Newport a suo tempo,però in A train bound for glory il tenore elettrico sale eccome,pur trattandosi di un'elettricità da tardi anni '50.L'album si apre col singolo Streetcar name desire,un divertente rockabilly che sembra uscito dritto dalla scuderia Sun Records,poi un tris di ballate dove Pete ricorda il primo Dylan assai più di quanto non lo ricordi oramai Dylan stesso.Dal quinto brano il tono sale,ed anche il volume;è qui che assistiamo alle cose migliori,Little less loneliness e il pezzo che dà il titolo alla raccolta sono pezzi movimentati di gran classe,mentre New York City è un blues strascicato dylaniano praticamente perfetto,Minus me è una gran bella ballata,mentre l'acustica For Eliza è un altro omaggio al Dylan più di frontiera. Concludono l'album due omaggi al rythm & blues (nulla a che vedere con l'osceno r'n'b di oggi),Heartbreak Avenue sembra scritta da Dave Bartholomew per Fats Domino,con tanto di coretti Doo Wop e una chitarrina blues uscita da qualche disco di Guitar Slim o Pee Wee Crayton.Tanto per rimanere in tema col Dylan dei tempi belli,il suo giovane epigono prova a chiudere con una ballata sontuosa e notturna,come faceva Bob una volta (leggi : Desolation row o Sad eyed lady of the lowlands),ma stavolta la pietra di paragone è forse troppo nobile,e il miracolo riesce solo a metà.

Commenti

  1. Sono innamorato della voce di Pete Molinari e adoro la sua musicalità.
    Lo preferisco però in veste intima con arrangiamento ridotto al minimo.

    RispondiElimina
  2. Ciao, sono anche io un fan di Molinari, volevo solo far presente che questo è il suo terzo album ... prima di "Virtual landslide" (2008) aveva pubblicato "Walking off the map" (2006) in verità molto embrionale. Lo scorso anno(2009) è uscito anche un mini con sette brani, "Today, tomorrow and forever" che vale la pena ascoltare .... max

    RispondiElimina
  3. Ah grazie,non lo sapevo proprio...anche se da quello che dici mi pare non valga la pena impazzirsi a cercarlo!Per l'EP cercherò di rimediare,ciao!

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari