Avvistamenti: Hexvessel - No Holier Temple

Probabilmente, miei affezionati lettori, questo sarà l'ultimo avvistamento dell'anno, poiché il vostro umile narratore si trova imprigionato nelle temibili spire burocratiche di un trasloco(di casa e quindi di linea telefonica); pertanto, visto che i tempi di rezione della Telecom sono paragonabili alle ere geologiche, per quest'anno si chiude qua, e le consuete classifiche di fine stagione sono rimandate a gennaio. Però vi voglio lasciare con una chicca, giusto perché non si dica che non tengo a voi cari, nonché sparuti, lettori. Quello degli Hexvessel è infatti uno degli ascolti che più mi ha convinto degli ultimi tempi; la band è guidata dal britannico Matt McNerney, ma è di stanza in Finlandia, e propone un meltin pot di stili dove è possibile rintracciare reminiscenze prog folk anni '70(dai gruppi più oscuri e dimenticati fino alle cose più bucoliche dei Pink Floyd), passaggi che ricordano Matt Elliott(Are You Coniferous?), e altri che fanno venire alla mente i Midlake(A Letter In Birch Bark). Rimandi al prog anche nella lunghezza dei pezzi, che supera in un paio di casi i dieci minuti, e nelle atmosfere da sabba druidico che permeano ogni passaggio di questo disco assolutamente consigliato.

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