Avvistamenti : DeWolff-Orchards/Lupine


Ebbene sì,il buon vecchio rock,quello che se ne sta a prender polvere sui vinili in soffitta più o meno dal '75,è ancora capace di qualche colpo di coda;dobbiamo arrivare fino in Olanda,dove evidentemente non ci sono solo quartieri sexy e canne al vento,per scovare questa band di tre elementi,di cui due fratelli,giovanissimi e sbarbatelli ma che hanno il pregio di imbracciare i loro strumenti non solo per farsi belli coi loro amici(di Maria...),ma semplicemente perchè sanno come si fa.Ed ecco dopo l'esordio di due anni fa quest'interessantissimo secondo album intitolato Orchards/Lupine dove i tre baldi giovani mettono in fila undici brani che,se all'ascoltatore meno smaliziato faranno venire in mente i soliti Doors e Led Zeppelin,nascondono molto di più;già,perchè il sound dei DeWolff dopo il blues e l'hard rock dell'album d'esordio qui si fa molto più psichedelico e se l'Hammond cita i primi Deep Purple le atmosfere virano molto spesso verso lidi lisergici dalle parti dei Grateful Dead(la lunga,splendida The Pistol) o verso ambizioni più progressive che ricordano favolosi gruppi sconosciuti tipo Steamhammer o Bakerloo.Ma le influenze più moderne non mancano,come nell'iniziale Diamonds,stupenda cavalcata con archi à la Portishead e cantato in falsetto,o Everything Everywhere,che sembra un pezzo dei Muse per poi esplodere in un riffettone hard-prog.E anche quando infilano il numero della ballata (Higher than the sun e Poison) gli olandesini fanno mangiare la polvere a colleghi più quotati quali i Black Mountain.Per nostalgici dal fine palato.

Commenti

Post più popolari