Poesia e musica: La ballata di Billy Budd-Hermann Melville e Billy Budd-Vinicio Capossela
La ballata di Billy Budd(Billy ai ceppi)
Bravo il cappellano nel recesso solitario a entrare
e ginocchioni mettersi a pregare
per gente come me, Billy Budd. - Ma guarda:
attraverso il portello si smarrisce la luce della luna!
Sfiora la daga della guardia ed inargenta questo canto;
ma morirà all'alba dell'ultimo giorno di Billy.
Domani di me faranno un prezioso bozzello,
perla che pende dalla varea
come l'orecchino che in Bristol diedi a Molly -
Ah, sarò io, non la sentenza, ad essere sospeso.
Tutto è finito, certo; e anch'io devo finire;
di mattina presto, su a riva da qui in basso.
Però a stomaco vuoto non funzionerebbe.
Avrò un boccone - un pezzo di galletta prima che io vada.
Sicuro, qualcuno con cui sedevo a mensa
mi porterà l'ultima tazza dell'addio;
ma, senza guardare mentre issa e aggancia,
il cielo sa a chi spetterà il tirare!
Nemmeno un fischio a quelle drizze. - Ma non è tutto finto?
Sto di certo sognando; vedo tutto indistinto.
Un'accetta per il mio gherlino? Andare alla deriva?
Rulli il tamburo per il grog, e non lo sappia Billy?
Ma Donald ha promesso di stare accanto all'asse;
ché una mano amica io stringa prima di sprofondare.
Ma - no! Sarò a quel punto morto, mi viene da pensare.
Mi ricordo di Taff il gallese quando affondò lui
e come il rosa dei boccioli era la sua guancia.
Ma a me, mi legheranno all'amaca, ed inabisseranno.
In giù, per braccia e braccia, a fondo,
come sarà breve addormentarsi in sogno.
Sento che già s'avvicina. Sei lì, sentinella?
Allenta un poco ai polsi questi ceppi,
e gentilmente un po' rigirami!
Ho sonno, e le melmose alghe addosso a me s'avvolgono.
Hermann Melville
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