Paul Verlaine : Inezie

Degnate sopportare che alle vostre ginocchia, Signora,
il mio povero cuore dichiari la sua fiamma.

Vi adoro quanto Dio, anzi di più,
e niente mai spegnerà questo bel fuoco.

Il vostro sguardo, profondo e pieno d'ombra,
mi fa felice se splende, e se no, triste.

Quando passate, bacio la terra,
e voi tenete il mio cuore nella vostra mano.

Sola, nel suo nido, piange la tortorella.
Stanco, io sono solo e come lei piango.

L'alba al mattino resuscita i fiori,
e vedervi placa ogni dolore.

Se scomparite, più non crescono i fiori
e, voi lontana, domina la tristezza.

Se apparite, la verzura e i fiori
nei prati, nei boschi, dispiegano i loro colori.

Se voi voleste, Signora e mia diletta,
se tu volessi, sotto le verdi fronde,

andarcene a braccetto,
Dio! che baci! e che discorsi folli!
E invece no! Sempre fate l'arcigna,
e intanto io brucio e m'inaridisco,

e il desiderio m'incalza e mi morde,
perché io vi amo, Signora Morte!

21 luglio 1861.

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