Jimmie Vaughan - Baby, Please Come Home (2019) Recensione
È sul mercato da un po’ di tempo Baby, Please Come Home , il ritorno in studio di registrazione di Jimmie Vaughan. Per cominciare, ho una confessione da fare a proposito di Jimmie Vaughan che probabilmente mi costerà la disapprovazione di tanti appassionati di blues: ho sempre preferito la visione della musica del diavolo di Jimmie a quella del ben più celebre fratello, il compianto Steve Ray . Maggiore di pochi anni rispetto a Steve, Jimmie ha senz’altro l’indubbio merito di aver avviato alla chitarra elettrica il fratello minore in quel di Austin, Texas . Ora, immaginatevi il Texas degli anni ’60 e ’70. Avete mai visto un episodio de La Vita Secondo Jim ? Ecco, ci siamo. Football americano, muscle car , birra gelata, donne ai fornelli e un approccio alla politica che farebbe sembrare Trump un giovane comunista di Lotta Continua. E il blues, come unica cosa da salvare. Il buon Jimmie non fa eccezione – anni fa ha anche sostenuto la campagna elettorale del repubbl