Avvistamenti(tardivi): Jil Is Lucky-S/T (2009)

Scoperto grazie a una recente campagna pubblicitaria, l'album di debutto di questa band francese semisconosciuta, dedita ad un indie rock speziato da mille influenze, dal folk(The Wanderer), al pop più scanzonato(J.E.S.U.S. Said e When I Am Alone), passando per pezzi dalle sottili influenze balcaniche e guidati da un violino quasi tzigano(Judan Loew's Mistake e la stessa The Wanderer), echi velvetiani(la bella I May Be Late ricorda da vicino la mitica Pale Blue Eyes), fino ad arrivare ad un pezzo dilatato di rock psichedelico, con tanto di chitarra acida come la conclusiva Hovering Machine. Il tutto condito da melodie sixties che pescano a piene mani dal repertorio di Beatles, Simon & Garfunkel e altri nomi nobili del periodo. Un lavoro da riscoprire, in attesa di novità.

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